COSTA D’AVORIO
Superficie: 322.460 km2
Popolazione: circa 23.700.000 abitanti
DISPENSARI DI
MARANDALLAH e DIANRA
A NORD-OVEST della COSTA D’AVORIO
Contesto storico e politico
Colonia francese fino al 1960, la Costa d'Avorio ha conosciuto un ventennio di grande crescita subito dopo l'indipendenza. Negli anni ottanta il miracolo economico si interruppe anche a causa della congiuntura internazionale negativa e di un lungo periodo della siccità.
La situazione politica cominciò a destabilizzarsi, ma resse fino al 1993, anno della morte del vecchio presidente Houphoue.
Dopo una decade di lotte per la successione alla presidenza, nel 2002 scoppiò la guerra civile, tra i ribelli del nord e il governo centrale del presidente Laurent Gbagbo; i principali motivi del contendere erano la sperequazione economica e lo stato di precarietà nel quale vivevano le popolazioni del nord, composte anche da immigrati dei Paesi limitrofi che si trasferivano in Costa d'Avorio per lavorare nelle piantagioni di cacao e di cotone.
Altro motivo di scontro era la cosiddetta “ivorianità”, cioè l'appartenenza alla nazione ivoriana, poiché da quella definizione dipendeva in concreto il diritto al voto. Il governo centrale infatti era consapevole del vantaggio che avrebbe ottenuto il partito dei ribelli se fossero stati riconosciuti come ivoriani i milioni di togolesi, burkinabé, maliani, senegalesi e guineani che abitavano il nord del Paese.
Nel 2010 si svolsero le elezioni presidenziali vinte dal partito di opposizione di Alassane Ouattara. Gbagbo rifiutò di abbandonare la carica e vi fu un nuovo sanguinoso conflitto, terminato con il suo arresto ed il deferimento al tribunale dell’Aja per rispondere di crimini.
Nel 2013 la parte occidentale del Paese è stata teatro di diversi attacchi di gruppi armati non identificati provenienti dai paesi limitrofi, che hanno provocato circa 3.000 rifugiati, che si sono aggiunti ai circa 186.000 sfollati interni già presenti in quella zona.
Nell'inverno del 2017 vi sono stati numerosi ammutinamenti in seno all'esercito tra gli ex-ribelli, integrati nelle forze armate ivoriane, che avevano sostenuto il presidente Ouattara e sono seguiti disordini e violenze sulla popolazione civile.
La maggioranza della popolazione è musulmana oppure segue la religione tradizionale tribale; i cristiani, di tutte le denominazioni sono il 2-3%.
Situazione economica
Se, da un lato, la Costa d'Avorio è uno dei paesi africani che cresce con ritmi più sostenuti – oltre l'8% nel 2016, l'Italia cresce del 1,4% - dall'altro non sfrutta abbastanza le sue risorse, oltre a non distribuirle equamente a beneficio di tutti i cittadini. La Costa d’Avorio è leader mondiale nella produzione di cacao e anacardi.
Situazione sanitaria
La Costa D’Avorio si trova al 171° posto su 188 per indice di sviluppo umano. L'aspettativa di vita è intorno ai 52 anni. Oltre la metà delle cause di morte è legata a malattie trasmissibili - come la malaria, l’HIV/Aids, la tubercolosi, le infezioni respiratorie e intestinali - o a patologie della salute materna e prenatale, e alla malnutrizione.
Le persone malnutrite sono circa 2.800.000. Sono in terapia solo un terzo circa dei pazienti con HIV/Aids, e nel 2015 venticinquemila ivoriani sono morti a causa di questo male. I bambini rimasti orfani sono circa 230.000.
I bambini che muoiono sotto i 5 anni erano 90.000 nel 1996, si sono ridotti a circa 75.000 nel 2015. Cause molto importanti di queste morti sono ancora una volta la malnutrizione e la scarsa copertura vaccinale, per tetano, difterite, epatite B, morbillo, poliomielite, tubercolosi e pertosse. Moltissime sono le persone troppo povere per accedere alle cure mediche e chirurgiche.
Missioni di Marandallah e Dianra
Si distinguono per un ottimo rapporto di convivenza e collaborazione con la popolazione a maggioranza musulmana. A Marandallah i missionari della Consolata, curano un giardino che, donato loro da un musulmano, è divenuto luogo di aggregazione e preghiera di tutti gli abitanti del villaggio, siano essi animisti, musulmani o cristiani.
Le due missioni si trovano a circa ottanta chilometri l'una dall'altra nel nord del Paese in un'area isolata e difficoltosa da raggiungere a causa dello stato precario delle vie di comunicazione, soprattutto nella stagione delle piogge, e scarsamente coperta dal servizio sanitario nazionale.
Per questo nelle due missioni sono stati creati due Centre de Santé con maternità, ambulatori, qualche letto di degenza breve, farmacia; inoltre si provvede a fare prevenzione ed educazione alla salute, spostandosi di villaggio in villaggio con motociclette……ormai usurate.
A Marandallah vi sono anche un laboratorio, da rinnovare, ed una banca del sangue; a Dianra uno studio dentistico. Inoltre sono collegate al Centro di Dianra cinque cases de santé dove l’équipe si reca settimanalmente per attività di lotta alla malnutrizione e monitoraggio sanitario, soprattutto della salute materna e infantile. Le attrezzature sono scarse e devono essere spostate continuamente da un posto all'altro per le visite.
Quest'anno padre Matteo Pettinari (Dianra) e padre Alexander Mukolwe (Marandallah) ci hanno proposto un progetto per sostenere i due Centri di Salute di cui sono responsabili, con le maternità, i dispensari e le cases de santé, e per rafforzare l'attività che riguarda in particolare il laboratorio e l'assistenza sanitaria mobile per la salute di mamme e bambini, che consiste nel monitoraggio e nel trattamento dei casi di malnutrizione fra i bambini, della salute delle donne incinte, delle neo-mamme e dei neonati, nelle campagne di vaccinazione, nel trattamento delle ferite legate all'attività agricola e nella diffusione di informazioni su igiene e sanità.