Progetto Ospedale di Neisu – 11-22

CONGO R.D.

Provincia orientale dell’Alto Uélé - Diocesi di Isiro-Niangara - Villaggio di Neisu

Nel Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo, nell’area sanitaria di Neisu, sorge l’ospedale rurale “Notre Dame della Consolata” in una zona dal clima tipicamente tropicale con la stagione secca e quella delle piogge.

La popolazione, più di 80 mila abitanti, vive principalmente di agricoltura (arachidi, mais, banane, riso ) e allevamento (capre, suini, pecore, pollame ).

Le strade, unica via di accesso, sono completamente in rovina.

Nel 1984 nasce in un capannone per opera di padre Oscar Goepper, missionario della Consolata, un primo dispensario, che diviene presto un ospedale, per rispondere al completo abbandono sanitario di questa zona fuori dal mondo.

Con lui l’ospedale raggiunge in breve una buona attività e, nonostante la grave guerra civile dal 1994 al 1999, continua il suo servizio e richiama abitanti nuovi anche da lontano per la contemporanea possibilità di scuole per i bambini.

Attualmente l’ospedale dispone di 190 posti letto più 25 per il nuovo recente reparto di maternità, con 5 medici, 50 infermieri e tecnici di laboratorio e radiologia e 40 impiegati per l’amministrazione e la manutenzione.

I servizi offerti comprendono ambulatorio, farmacia ospedaliera, laboratorio di analisi, radiologia, centro nutrizionale, medicina preventiva per salute materna e infantile, chirurgia, pediatria, ginecologia, ostetricia e il nuovo reparto di cardiologia, con un bacino di utenza di più di 70.000 persone.

Altre 60.000 persone possono usufruire di 12 dispensari e postazioni sanitarie in piena foresta, riferimento e consolazione per la popolazione molto lontana dall’ospedale, ma molto impegnative e costose da raggiungere per l’impraticabilità delle strade, e anche il costo di questi servizi grava molto sul bilancio dell’organizzazione

L’ospedale non dispone di energia elettrica e tutto il funzionamento è affidato ad un generatore a gasolio e a un impianto fotovoltaico.

Non riceve alcun finanziamento dal governo ed è supportato solo dai Missionari della Consolata con l’aiuto dei benefattori.

E’ importante sottolineare che la popolazione, ai limiti di sopravvivenza per alimentazione, vestiti, attrezzature scolastiche, epidemie di malaria e presenza dell’HIV, spesso non riesce a pagare completamente le fatture dell’ospedale in denaro, e lascia prodotti agricoli utilizzati per il centro nutrizionale o dati ai poveri. Molti lasciano anche miseri oggetti in pegno per i loro debiti.

Le cardiopatie sono in grande aumento per lo stress provocato dalla precarietà della vita, le famiglie numerose con i giovanissimi costretti a lavorare anche in miniera, le errate abitudini alimentari e l’eccessivo consumo di alcol.

Il reparto di cardiologia è già avviato con ricoveri di medicina interna e intensiva, e personale sanitario sta frequentando corsi di formazione nella capitale Kinshasa.

Adesso è urgente equipaggiare la cardiologia con monitor, holter pressorio, concentratore di ossigeno e un gruppo elettrogeno per il loro funzionamento.

COME COLLABORARE AL PROGETTO

  • Facendo offerte di persona visitando il PUNTO Missioni Consolata di piazzetta Consolata 7/a – Torino, dove in occasione della mostra potete trovare prodotti tipici, oggetti missionari, idee regalo e decorazioni natalizie, articoli religiosi e arredo sacro, pregevoli manufatti di cucito, casalinghi e particolare bigiotteria dell’epoca.

 È disponibile anche il servizio Bancomat e Satispay.

  • Inviando offerte, intestate a: “Fondazione MISSIONI CONSOLATA ONLUS” tramite:

CONTO CORRENTE POSTALE (CCP) n° 33.40.51.35
IBAN: IT35 T 07601 01000 000033405135 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
BANCA ETICA - CC bancario n° 17114745
IBAN: IT88 Q 05018 01000 000017114745 BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A
INTESA SAN PAOLO - CC bancario n° 124201
IBAN: IT69 F 03069 09606 100000124201 BIC/SWIFT: BCITITMM

Specificando la causale: AMC Progetto:

“Cardiologia Neisu”

La ricevuta del versamento è documento valido per la deduzione dai redditi

 

Obiettivo pregetto Neisu

I NOSTRI MISSIONARI SCRIVONO